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Vince la boxe nella grande riunione romana
Una bella serata in una location eccezionale come può essere lo Stadio Nicola Pietrangeli. Una di quelle serate utili per un ricordo indelebile, utili per calamitare l’attenzione di personalità, di VIP per intenderci in tutti i campi. L’ OPI Since 82 ha centrato l’obiettivo come sta facendo da tempo in pieno accordo con la Matchroom di Eddie Hearn e DAZN, il nuovo Canale video streaming che sta spopolando. Una lunga serata di boxe iniziata alle 18,15 e graziata da uno pseudoponentino che non ha guastato.
Quando si introduce il discorso su una grande riunione, si comincia dai match clou per finire al contorno, che serve a scaldare gli animi come un buon antipasto. Stavolta voglio iniziare per età, quella matura per intenderci, perché le parole vecchi e anziani sembrano essere abolite quando si tratta di salire sul ring. Emiliano Marsili, 42 anni, ha il più lungo record d’imbattibilità della nostra boxe. Il civitavecchiese è imbattuto dopo 16 anni con 38 vittorie e un pari. Quando ha scavalcato le corde, lo ha fatto con lo stesso entusiasmo del 2003, niente è cambiato, come la sua boxe, il suo colpo d’occhio. La coincidenza è che anche il suo avversario Brayan Mairena del Nicaragua ha esordito nel 2003, solo che tra i due la differenza era quasi “abissale”. La buona volontà non può contrastare l’eccezionale bravura accumulata match dopo match, un episodio dietro l’altro che formano un romanzo. Con il pugile di Civitavecchia, accompagnato dal Maestro Italo Mattioli, si parla ancora di titoli europei e mondiali come della logica conseguenza della sua carriera. La vittoria per Marsili è un pro forma, quello che conta è capire attraverso il suo stile cosa è la noble art.
Emanuele Blandamura (+ 29, – 4), 39 anni, una carriera densa di meritate soddisfazioni e di emozioni regalate agli appassionati che lo adorano. In conferenza stampa il “Sioux” ha studiato la platea per una frazione di secondo in più, poi ha snocciolato il suo credo, ma per certi versi il suo testamento- essere presentato da Michael Buffer prima di chiudere la sua carriera-. Non era lo stesso desiderio del suo giovane avversario Marcus Morrison (+ 21, di cui 15 per ko, – 3) che con parlantina veloce faceva capire la sete di vittoria e di carriera, come forse è giusto che sia. Il match tra questi due medi è stato intenso, drammatico. La conclusione si è avuta al 9° round su un micidiale gancio destro. Blandamura è crollato al tappeto, ha cercato di rialzarsi ma non ce l’ha fatta. Il match era ancora equilibrato, anzi nella quinta ripresa era Morrison ad accusare un destro. Non voglio parlare di ritiro, dovrà essere “Lele” a decidere, anche perché lui sa di aver raggiunto il massimo con la conquista del titolo europeo e la sfida mondiale con il giapponese Ryota Murata. Per batterlo prima di ieri sera ci son voluti fior fiore di campioni come Saunders, Soro e Murata. Una carriera incredibile la sua, come l’assalto Sioux a un fortino, iniziata si può dire con il successo su Manuel Ernesti, all’epoca la grande promessa, ritenuto imbattibile.
Parliamo quindi di Sergey Demchenko (+ 22, 15 per ko, – 14, = 1), 39 anni, ma non li dimostra, come d’altronde gli altri. Il fisico incredibilmente asciutto e quelle braccia nodose, sinonimo di grande potenza. L’ho visto al suo esordio romano nel 2004, scoperto da Davide Buccioni. Niente è cambiato: le pause, l’attendismo, la potenza micidiale pure quando ti colpisce le braccia. Una volta poi che decide di concludere sono dolori per qualsiasi avversario. Così è stato con Hakim Zoulikha che per 4 riprese sembrava avere la situazione in mano con i suoi ganci larghi. Un’ illusione che svanisce alla quinta ripresa sotto forma di un gancio quando manda al tappeto il francese che riesce a concludere la ripresa con affanno. Quel colpo Zoulikha se lo porterà impresso fino alla 7a ripresa quando “l’ucraino di Roma” decide di concludere il match con una terrificante serie. Demchenko a 39 anni torna campione dell’Unione Europea dei mediomassimi pronto a nuove sfide e soprattutto a nuove imprese.
Francesco Cataldo (+ 7, – 5), 37 anni, è venuto al Nicola Pietrangeli per caso, ma con grande merito. Il pugile che si allena a Pomezia sotto la guida del maestro Vittorio Oi si è visto arrivare la richiesta di combattere a Roma tre giorni prima a causa dell’infortunio di Fabio Turchi. Tre giorni di preparazione effettiva sono pochi, ma i due non ci hanno pensato due volte. Cataldo, già strenuo avversario di Simone Federici, è salito sul ring per vendere cara la pelle e lo ha fatto nel migliore dei modi secondo le sue possibilità del momento. Ottima la prima ripresa, nella seconda il fiato è corto e Cataldo va al tappeto due volte, si rialza quasi subito, ma Oi dice basta nell’intervallo tra le proteste del suo pugile che sentiva di poter continuare. Il pubblico capisce la situazione e applaude, grato per il suo coraggio che ha riempito la casella che altrimenti sarebbe rimasta vuota, e dal punto di vista organizzativo non è cosa da poco.
I giovani ci perdoneranno se non abbiamo parlato di loro. Hanno davanti una strada piena di successi e le soddisfazioni non mancheranno certo. Gli anziani ieri hanno passato il testimone, sta a loro raccoglierlo…per arrivare alla cima. Intanto Manfredonia, Natalizi, Bevilacqua e Mendizabal hanno vinto con pieno merito.
RISULTATI
Massimi: Alen Babic b. Lazar Stojanovic kot 2.
Superleggeri: Sebastian Mendizabal b. Sebastijan Saciri a.p.
Superwelter: Vincenzo Bevilacqua b. Novak Radulovic (Serbia) a.p. 6.
Superwelter: Mirko Natalizi b. Antonio Gomez (Spagna) a.p. 6.
Leggeri: Emiliano Marsili b. Brayan Mairena (Nicaragua) a.p. 6.
Mediomassimi: Valentino Manfredonia b. Sokol Arsic (Serbia) a.p. 4.
Massimi leggeri: Tommy McCarthy (Irlanda del Nord) b Francesco Cataldo abb. 3.
Mediomassimi: Sergey Demchenko b. Hakim Zoulikha (Francia) kot 7. Titolo Unione Europea.
Medi: Marcus Morrison (Inghilterra) b. Emanuele Blandamura kot 9. Titolo Internazionale Silver Wbc.
Foto di Renata Romagnoli